Jazid Groove

DJ Ritzmond - Jazid Groove

Jazid Groove on air (from october to may)

In podcast su Itunes, Spotify, Google podcast, Local podcast e RSS
In radio su Radio Sole ogni mercoledì dalle 22 alle 23

Il progetto

Dalle dirette radiofoniche del '95 alla dimensione live che dal '97 ad oggi scandisce i ritmi sofisticati e le melodie semplici ed eleganti che ruotano intorno all'acid jazz, dalle origini ai giorni nostri! Il Jazid Groove è figlio di un programma radiofonico (Gente Distratta – Radio Antenna Iblea Broadcasting – 1995) intriso di roots dell’acid jazz, ha assunto, a partire dal 1997, la dimensione live in cui a parlare è la storia dell’acid jazz partendo dalle origini del genere fino a lambire quei suoni che venivano anche chiamati “House Music”. L'anima del progetto resta quindi l'acid jazz ma c'è sempre spazio per jazz, funk e soul. Il tutto è espresso attraverso vinili storici originali impregnati di odore di gente, di notte e logorati dall’usura e dal fumo. Si può anche assistere a performance live in digitale con l'ausilio di software che permettono il controllo dei brani con dei vinili dedicati. In questo caso l'esperienza si espande non avendo i vincoli di "reperibilità" dei vinili.
Dal 2015 il Jazid Groove ritorna in radio con un mixato non speakerato e senza pubblicità, diviso in tre parti da 25 minuti circa. Veniva trasmesso da Radio Sole e le puntate venivano anche pubblicate su Mixcloud.
A partire dalla stagione 2017/2018 si è deciso di distribuire gratuitamente il Jazid Groove alle emittenti che vorranno sostenere il programma. Hanno già aderito:
Radio Sole (Vittoria - RG) - Radio Antenna Iblea Broadcasting (Ragusa) - Radio Brianza Servizi (Muggìò - MB)

L'acid jazz

Chi di voi non ha mai ascoltato gli Incognito, i Brand New Heaves, Jamiroquai o gli italiani Jestofunk?

Come spesso accade quando “nasce” un genere musicale, non è per niente facile marcarne confini e caratteri. Come definire quindi l’acid jazz senza avvicinarsi al jazz più melodico, al funky tipico degli anni ’70 o senza considerare le sue contaminazioni fusion, rap, bossanova e hip-hop? Analizzando i fattori comuni di questi generi musicali, possiamo certamente affermare che l’acid jazz mette in risalto strumenti musicali classici pur essendo supportato da groove più moderni e talvolta elettronici. Per saperne di più dobbiamo tornare alla Londra degli anni ’80, quando alcuni dj usavano sovrapporre a ritmi dance moderni, campionamenti di fiati e tappeti musicali “rubati” alla tradizione jazz.

A dare ordine al movimento furono alcuni dj e musicisti londinesi che, volendo rilanciare sonorità e strumenti del decennio trascorso, si mossero per seguire gli iniziatori del nuovo filone musicale, sostituendo però ai campionamenti vere e proprie band. Naturalmente fu un processo lento e ricco di ricerche del sound ottimale, pertanto non esiste una data ed un luogo specifico della nascita dell’acid jazz, ma riconosciamo in Courtney Pine, Steve Williamson e Gilles Peterson (Radio Londra) alcuni tra i principali “attori” di questo processo evolutivo. Nasce così il movimento.

Il nome viene coniato nel 1986 da Edward Piller e Gilles Peterson che chiamano Acid Jazz la loro nuova etichetta discografica. Il motivo di tale scelta sta nel bisogno di catturare il pubblico dell’imperante acid house e nella volontà di diffondere il gusto jazz. Successivamente ed in pochi anni assistiamo alla nascita di altre etichette discografiche come la Talking Loud fondata anch’essa da G. Peterson nel ’89, la Dorado (’92) di Olly Buckwell e la più giovane Mo Wax fondata nel 1993 dal ventenne James Lavelle. Young Disciples con “Road To Freedom”, Incognito con “Inside Life” e Galliano con “In Pursuit Of The 13th Note” sono state le prime produzioni della Talking Loud Records, seguite dai lavori degli U.F.O., capaci di utilizzare colori culturali diversi di provenienza Francese, Nipponica e Marocchina, o meglio ancora assistiamo ai primi vagiti jazid di Omar, ex percussionista della Youth Orchestra di Canterbury, figlio del rhythm ‘n’ blues e del reagge e padrone di un corposo stile funky-jazz-rap. Ancora possiamo citare gli Urban Species e Galliano.

Brainchild

Since 1995 broadcasting and live dj set from '97 to today. Jazid Groove sketches sophisticated rhythms and simple and elegant melodies that revolve around acid jazz from roots to present-day.
Jazid groove born how an acid jazz broadcasting (Gente Distratta – Radio Antenna Iblea Broadcasting – 1995) and in 1997 it becomes a live dj set about acid jazz history unto "house music".
The soul of the project remains acid jazz but there is time room for jazz, funk and soul. Everything is expressed through original historical vinyls soak with people's and night smell, and worn down by usury and smoke.
You can also watch digital live performances with software for control songs with dedicated vinyls. In this case the experience expands without having the limit of vinyl availability.
From 2015, Jazid Groove returns to the radio with a non-spoken and without advertising mix, divided into three parts for about 25 minutes.It was broadcast by Radio Sole and bets were also released on Mixcloud
From season 2017/2018, it was decided to distribute Jazid Groove free of charge to broadcasters who will support the program. They have already joined:
Radio Sole (Vittoria - RG) - Radio Antenna Iblea Broadcasting (Ragusa) - Radio Brianza Servizi (Muggìò - MB)

Acid Jazz

Who has never heard the Incognito, the Brand New Heaves, the Jamiroquai or the Jestofunk Italians?

As often happens when a music style is born, it is difficult to mark borders and peculiarity. So how do you define acid jazz without getting closer to the melodic jazz, the typical funky of the '70s or not considering its fusion, rap, bossanova and hip-hop contaminations?
By analyzing the common factors of these kind of music, we can aver that acid jazz highlights classic musical instruments while being supported by more modern and sometimes electronic grooves.
To find out more, we have to return to London in the 1980s, when some DJs used to mix modern dance rhythms, sampling of wind instruments and groove "stolen" in jazz tradition.

Some London DJs and musicians wanted to revive the sounds and instruments of the past decade, and they moved to follow the precursors of the new music style, replacing the sampling with real bands.
Of course, it was a slow process in search of better sound, so there is no date and place for the birth of jazz acid, but sure best representatives were Courtney Pine, Steve Williamson and Gilles Peterson (Radio London).
Thus the movement was born.

The name was coined in 1986 by Edward Piller and Gilles Peterson calling Acid Jazz their new record label.
The reason for this choice lies in the need to capture the audience of the acid house music and to spread the jazz taste. In a few years, we are witnessing the rise of other record labels such as Talking Loud, also founded by G. Peterson in 1989, Olly Buckwell's Dorado (92) and the youngest Mo Wax founded in 1993 by James Lavelle.
Young Disciples with "Road To Freedom", Incognito with "Inside Life" and Galliano with "In Pursuit Of The 13th Note" were the first productions of Talking Loud Records, followed by UFO's albums, able to use different cultural colors French, Nipponian and Moroccan, or better still look at Omar's first jazzy jazz, an ex-percussionist of the Canterbury Youth Orchestra, son of rhythm 'n' blues and reagge, and master of a funky jazz-rap style. We can still mention Urban Species and Galliano.